Abitudini dei pagamenti: vince il bancomat ma resistono i contanti
Tradizionalisti ma aperti all’innovazione e alle tecnologie. Si può così sintetizzare il ritratto dei consumatori italiani che emerge da un’indagine condotta recentemente dall’osservatorio Findomestic in collaborazione con l'istituto Doxa sulle abitudini degli acquirenti nell’uso dei sistemi di pagamento. La figura del consumatore-tipo del nostro Paese è in linea con quanto emerge da analoghe indagini a livello europeo, ma con alcune particolarità che rendono il mercato italiano una realtà specifica e un po’ contraddittoria.
Il primo dato importante che emerge da questo studio è l’acquisizione, ormai definitiva, del bancomat come principale metodo di pagamento elettronico, scelto da tre italiani su quattro per i propri acquisti nei negozi fisici, soprattutto dalle donne (41,5% contro il 35% degli uomini) e dai residenti al Nord-Est (44%) mentre una certa resistenza si registra al Sud e nelle Isole dove l’uso si ferma al 29%. A conferma del consolidamento di questa abitudine è l’abbassamento della cifra pagata, con il 40% delle transazioni inferiori ai 5 Euro.
Le motivazioni alla base di questa scelta vedono al primo posto la comodità per il 54% degli intervistati, seguita dalla possibilità di girare senza contanti (39%), di poter effettuare più acquisti nella giornata senza fare ulteriori prelievi (30%) e dalla garanzia di un sistema di pagamento sicuro (22%).
Le donne rappresentano il traino anche per quanto riguarda la diffusione di sistemi di pagamento innovativi, quali l’uso delle App per smartphone, scelte dal 44% delle consumatrici a fronte del 29% degli uomini. In prima fila si pone l’App della propria banca, usata da un acquirente su tre, davanti a Postemobile (23,5%) e ApplePay (23,3%).
Questa crescita dei pagamenti elettronici, che appare ormai inarrestabile, viene ulteriormente rinforzata dalla convinzione per oltre la metà degli intervistati che tra cinque anni molto probabilmente in Italia sarà possibile pagare solo con denaro elettronico o pagamenti digitali. Un segno di grande importanza, confermato dalla voglia di ulteriori aperture verso metodi di pagamento ancora più innovativi, in particolare vengono viste positivamente le soluzioni biometriche - riconoscimento facciale, scanner dell’iride, e soprattutto digitalizzazione dell’impronta digitale (48%) - con addirittura un 3% di consumatori disposti a farsi innestare un chip sotto pelle per effettuare i propri acquisti.
A fronte di questa grande apertura di credito verso l’innovazione digitale si regista ancora una forte resistenza del tradizionale contante, preferito dal 25% degli utenti, soprattutto al Sud e nelle Isole (31%). Curiosamente a pagare in contanti sono soprattutto i giovani tra i 18 e i 24 anni con un consistente 52,3%, come per smentire il luogo comune dei nostri giovani perennemente online davanti a smartphone e tablet. Le motivazioni in questo caso vanno dalla scarsa diffusione dei POS nei negozi alla voglia di privacy e non lasciare traccia digitale degli acquisti, ma per il 54% degli italiani la scelta del contante è legata a una sensazione di tenere maggiormente sotto controllo le spese.