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12 Settembre 2017

La fiducia del consumatore aumenta: orizzonti e prospettive

Crisi economica alle spalle dopo tanti anni di sofferenze? Gli indicatori statistici mondiali dicono di sì, seppur timidamente, e le analisi a proposito di fiducia dei consumatori stanno indicando che è giunto il momento di oggettivi messaggi incoraggianti. Secondo gli insight che provengono dalla Global Sentiment Survey 2017 di McKinsey, appare evidente il fatto che i Consumatori siano meno preoccupati dello stato di salute delle loro condizioni economiche che appaiono più rosee di qualche tempo fa, pur rimanendo attenti ai prezzi onde non eccedere con gli eventuali sprechi. L’attenta analisi che tratta il consumer confidence index, ha stabilito che - seppur con le debite differenze - anche il consumatore Italiano sta riprendendo quella fiducia che ha latitato negli ultimi 8-9 anni, ossia da quando la crisi provocata dalla bolla finanziaria a stelle e strisce, ha condizionato l’economia mondiale. I maggiori incrementi si sono manifestati nel Regno Unito, in Germania e in Italia dove continua ad essere presente la particolare attenzione nello sfruttare ogni possibilità di risparmio consentita dal mercato. Quella di McKinsey & Co è una più che accredita ricerca mondiale fondata su dati di fatto oggettivi e ci racconta che il consumatore italiano sta riguadagnando la fiducia proprio per una minor preoccupazione a proposito di "sicurezza finanziaria". Numeri, dati, impressioni: quanto accade nel mondo Il Global Survey Sentiment, condotto in 25 Paesi, indica che è calato il numero dei consumatori che dichiarano di attendere altre riconferme prima di tornare a fare compere perché ancora incerti sull’economia traballante. Il panorama che emerge da una proiezione divenuta quasi oggettiva, vede un ottimismo finanziario da parte dei consumatori, soprattutto quelli dell’Europa Occidentale tra i quali emergono quelli del mercato italiano che hanno riconquistato una fiducia che si traduce nella crescita di scambi mercantili. Il consumer italiano appare particolarmente attento agli sconti che vedono sempre più spesso interessati anche prodotti di marca. Questo anche grazie al fatto che il divario prezzi tra un prodotto di marca in promozione e un prodotto di seconda fascia, si è ridotto a volte anche annullato del tutto. Effetto, questo, probabilmente dovuto al massiccio potere di acquisto della GDO che ha sempre maggior influenza nei confronti dei produttori da loro commercializzati, dai quali riescono a ricevere condizioni e prezzi sempre più aderenti alle richieste dell’importante cliente che non ad alcune logiche del mercato.
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