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6 Ottobre 2016

I nuovi pagamenti digitali prendono il volo anche in Italia

Sebbene il contante rimanga ancora lo strumento di pagamento preferito dagli italiani (usato per il 56% dei consumi), i pagamenti digitali stanno crescendo a un ritmo sorprendente, sintomo di un principio di cambiamento culturale anche in Italia. E' ciò che emerge dal recente rapporto 2016 “I Pagamenti Digitali in Italia”, pubblicato a settembre dal Politecnico di Milano in collaborazione con CartaSì, Consorzio CBI, Intesa Sanpaolo, PayPal e TIM. Nel 2015 i pagamenti digitali sono stati utilizzati dalle famiglie italiane per il 22% dei loro consumi, raggiungendo quasi i 175 miliardi di euro di transato, in crescita del 12,2% rispetto all'anno prima. Un ritmo maggiore di quello della media in Europa (intorno al 7-8%) e ben superiore rispetto al tasso medio dei tre anni precedenti del 5,6 per cento. “Tenendo conto che il nostro Paese ha parecchio terreno da recuperare rispetto agli altri Stati europei e ipotizzando una crescita che nei prossimi tre anni si mantenga in linea con quella dell'anno appena trascorso, ossia intorno al 12,1%, stimiamo che i pagamenti digitali nel 2018 possano raggiungere i 246 miliardi di euro”, sostiene Valeria Portale, direttore dell’Osservatorio Mobile Payment & Commerce del Politecnico di Milano. infografica-mobile-01   Guardando più da vicino, a prevalere sono i pagamenti digitali più tradizionali, vale a dire quelli con carta in negozio, che hanno ricoperto 153,4 miliardi di transato, in aumento dell'11% rispetto al 2014. Tuttavia è il mondo dei nuovi pagamenti digitali (i pagamenti attraverso pc, tablet, mobile e i pagamenti in punto vendita attraverso carte contactless o su mobile pos) a essere cresciuto più velocemente: +22% rispetto al 2014 per un valore complessivo di circa 21,5 miliardi di euro. E nel 2016 la sua crescita è stimata tra il 22 e il 25% per raggiungere i 26 miliardi di euro, spinta soprattutto dalla componente di mobile payment, che quest'anno proseguirà nel trend positivo (+50%) riscontrato già nel 2015.   Fonti: Osservatorio 2016 Mobile Payment & Commerce del Politecnico di Milano
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