Altro
11 Ottobre 2018

I sistemi di pagamento digitali prossimi venturi

In un articolo precedente sul boom dei new digital payment abbiamo analizzato la situazione di un mercato sempre più fluido che, grazie a innovazioni legislative e tecnologiche e a un diverso approccio dei consumatori, continua a sfornare novità molto interessanti. In Italia nel 2019 gli strumenti di pagamento digitale potrebbero superare la simbolica “quota 100” miliardi di transato, le transazioni pro capite sono in crescita mentre diminuisce la transazione media, segno di maggiore uso anche per piccole spese. Merito delle nuove generazioni, più dell’80% dei giovani tra i 18 e i 34 anni usa abitualmente denaro elettronico, ma anche di maggior sicurezza grazie ai sistemi di identificazione biometrica (impronta digitale o iride). Un’altra spinta è data dalla direttiva europea PSD2 che favorisce lo sviluppo di nuovi strumenti da parte di banche e aziende FinTech, per ridurre le difficoltà di utilizzo, superare le resistenze dei consumatori e favorire una maggiore apertura dai commercianti. Tra i sistemi di pagamento via smartphone i giganti dell’ecommerce Amazon e Alibaba lavorano su sistemi “one click buy” - Amazon Pay e AliPay - per velocizzare al massimo le operazioni di acquisto online. Soluzione simile sono i wallet merchant, borsellini elettronici da utilizzare via app in tutto il mondo, creati da catene multinazionali come Starbucks per fidelizzare la clientela. Ma le grandi novità arrivano dalle compagnie FinTech, start-up tecnologiche del mondo della finanza in pieno boom, tra cui in Italia si segnala la crescita di Satispay, anche se con numeri non paragonabili a quelli di Alipay o di WeChat Pay, sistema che si appoggia alla app di messaggistica cinese. I consumatori cinesi sono abituati a usare il pagamento digitale per ogni tipo di spesa corrente, a tal punto che alcuni retailer non accettano più contanti o carte, ed essendo anche grandi viaggiatori chiedono che questa tecnologia sia disponibile anche in occidente. Un’apertura in questo senso si sta verificando negli USA e anche Whatsapp sta sperimentando analoghe implementazioni in India. Tutto italiano è DropPay, di A-Tono Payment Institute, sistema che permette di effettuare pagamenti e altre operazioni senza appoggiarsi a carte di credito o conti correnti, ma che prevede ricariche via bonifico su un IBAN associato e per pagare è sufficiente scansionare i QR Code sui prodotti senza commissioni e costi di gestione. Il vero salto nel futuro, però, si ha con i dispositivi indossabili. Oltre agli smartwatch in crescente diffusione soprattutto tra i professionisti, ricordiamo il braccialetto Letspay in cui è inserito il chip della carta di credito da avvicinare semplicemente al POS, senza digitare il PIN per spese fino a 25 euro. Ancora più interessante è Kerv, un anello che non ha nemmeno bisogno di essere collegato a uno smartphone, accettato in oltre 6 milioni di negozi in 97 paesi, utilizzabile anche nella metropolitana londinese. Infine un sistema che sembra già fantascienza è OnStar Go, messo a punto da Mastercard, IBM e General Motors, per poter pagare rifornimento, parcheggio, pedaggio direttamente dalla propria auto senza metter mano al portafoglio o allo smartphone. Il tutto in attesa dei chip sottopelle che molti consumatori stanno già aspettando con impazienza.
%